L’anno 2020 è stato caratterizzato dalla emergenza sanitaria correlata alla pandemia Covid 19, infatti dal mese di marzo sono entrate in vigore le disposizioni per il lockdown di tutte le attività che richiedevano aggregazione e rapporti sociali, con grave limitazione per lo svolgimento di tutte le attività culturali.

L’associazione Sunugaal nel mese di gennaio 2020 aveva già programmato la realizzazione del circuito cinematografico Walyaan-Cinema Migrante. Quinta edizione, con il contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, da realizzarsi nei mesi di febbraio e marzo 2020, in diverse località del territorio sardo con particolare attenzione alle “zone periferiche” caratterizzate da malessere demografico, spopolamento e impoverimento culturale. Tra di esse, alcune regioni già interessate e coinvolte nelle edizioni precedenti, con cui si era rinnovata la rete di collaborazione con gli enti e le associazioni dei territori della Barbagia e il Mandrolisai, del Sulcis-Iglesiente, del Campidano di Oristano e della Marmilla e alcuni territori del Montiferru e del Marghine. Nella quinta edizione in programma si proponeva ulteriore ampliamento del territorio di attività, con il coinvolgimento del territorio di Sassari e Planargia , in particolare dei quartieri popolari di Latte Dolce e San Donato e alcuni sedi periferiche dei dintorni di Sassari . Altre tappe del circuito avrebbero interessato il territorio della Gallura, in particolare il territorio di Olbia e dintorni con La Maddalena e Tempio.

L’obiettivo generale era quello di promuovere lo sviluppo e la diffusione, nel territorio della Sardegna, della cultura cinematografica con la proposta di proiezioni di film del cinema africano, in particolare dell’area sub sahariana per favorire la conoscenza e la valorizzazione di forme di espressione cinematografica che in genere sono escluse dai circuiti di distribuzione e che stentano a trovare un pubblico vasto.
Un altro obiettivo era quello di promuovere la discussione fra studenti delle scuole primarie di secondo grado e degli Istituti superiori attorno a temi attuali come convivenza e reciprocità, tramite la realizzazione di incontri scolastici in cui venisse utilizzato il cinema come strumento di laboratorio interculturale

Nei mesi di febbraio e marzo 2020 sono state realizzate la maggior parte delle proiezioni, comprese in un calendario di attività che ha fatto tappa a Cagliari, Macomer, Tonara, Nuoro, Cuglieri, Oristano, Gavoi, Sassari, Alghero, Ossi, Gonnesa, Iglesias, Lunamatrona, con 14 proiezioni pubbliche delle 18 programmate. Le 4 proiezioni mancanti sono poi rientrate in una programmazione successiva, al termine del lockdown dal 22 giugno al 1 luglio 2020, con l’aggiunta di due proiezioni non previste a Tempio e Santa Teresa di Gallura.

Il programma di proiezioni nelle scuole è stato preceduto dalla formazione propedeutica degli insegnanti che hanno poi collaborato alla realizzazione delle giornate con gli studenti delle scuole secondarie e Istituti Superiori nei mesi di febbraio e marzo 2020 con un blocco successivo al 8 marzo delle attività scolastiche e che ha penalizzato l’attività in 4 scuole delle 8 previste dal programma. Durante il circuito sono stati ospiti 3 registi internazionali e due relatori esperti del cinema africano.

In concomitanza con il primo lockdown, l’attività ha subito un arresto, legato al blocco degli spostamenti e delle collaborazioni locali del circuito, per riprendere in seguito nel periodo dal 18 aprile al 22 giugno con una nuova modalità di realizzazione con l’attività in streaming.

Durante le serate in streaming , oltre alle proiezioni, sono state condotte delle attività di formazione del pubblico sui film e sui temi contenuti essi, per far meglio conoscere l’espressione artistica e culturale di un cinema che ha poca distribuzione in Italia ed Europa e di cui l’Associazione si è anche fatta carico della fruibilità, con la traduzione e sottotitolazione dei film in programma. L’attività in streaming ha permesso inoltre di lanciare una campagna di solidarietà per i migranti in gravi difficoltà economiche a causa della pandemia e delle restrizioni di attività commerciali e di circolazione con il conseguente isolamento sociale che ha ulteriormente aggravato le condizioni abitative e di sostentamento di rifugiati e migranti in generale. La partecipazione del pubblico alle proiezioni ha permesso di sostenere diverse famiglie indigenti e contribuire ad un sollievo delle situazioni più gravi. Per lo stesso motivo, l’Associazione ha aderito all’appello del Comune di Cagliari e delle associazioni , in particolare l’ASCE( Associazione Sarda contro l’Emarginazione), che si sono prodigate per soccorrere le persone in gravi difficoltà economiche , partecipando alla raccolta e distribuzione di beni di prima necessità.

Sono proseguite, durante l’anno, le attività di progettazione con la partecipazione ai bandi emessi da vari Enti. Fra questi il bando 8xmille della Chiesa Valdese, anno 2020, che ha permesso di ottenere il contributo per il finanziamento di un progetto di cooperazione in Senegal, Diapalé- Aiutiamo i bambini. Il progetto iniziato ufficialmente il 15 dicembre, dopo una serie di scambi con il partner estero, è tuttora in corso, grazie anche alla presenza in loco del presidente di Sunugaal, Kilap Gueye.

Sicuramente la pandemia ha contribuito a limitare le attività di Sunugaal nel 2020, ma dopo un periodo di iniziale “fermo” si sono cercate nuove modalità per la realizzazione degli obiettivi che si propone il progetto generale dell’Associazione, costituita fra sardi e immigrati di origine africana, e che si propone come scopo principale lo scambio tra la Sardegna e i Paesi africani, in maniera particolare con il Senegal, operando nell’ambito della cultura e delle tradizioni dell’isola di Sardegna, per favorire una migliore conoscenza dell’origine dei nuovi abitanti della Sardegna, migliorando l’interazione fra sardi e stranieri di origine africana.