I Film della Quarta Edizione

1-Tant qu’on vit (Medan vi lever) di Dani Kouyaté (Svezia/Senegal, 2016).Durata 90’

Sinossi: Kandia ha cinquant’anni. Dopo aver vissuto 30 anni in Svezia,  decide di tornare a “casa” in Gambia. Suo figlio Ibbe, avuto con un uomo svedese, non capisce questo colpo di testa. Lui che sognava di fare il cantante hip hop ora è costretto a raggiungere la madre a Banjul. L’impatto con “il paese” è inatteso per entrambi. Una commedia impegnata e avvincente sul tema universale dell’Identità in Movimento.

 

Medan vi lever

2-Keita, l'héritage du griot   di Dani Kouyaté (Burkina Faso, 1995). Durata 94’

Sinossi: L'eredità del griot, ovvero l'importanza della tradizione orale per la trasmissione della cultura e della storia dei popoli africani. Il griot, depositario di questo immenso potere, è rappresentato nel film dall'anziano Djeliba, che lascia un giorno il villaggio per recarsi in città ad iniziare il giovane Mabo alla conoscenza di sé attraverso la storia dei suoi antenati. I racconti di Djaliba sono avvincenti e carichi di magia al punto che Mabo comincia a trascurare la scuola. Intessuta nel film vi è la storia mitica di Soundiata Keita, fondatore dell'impero mandingo.

 

Keita

3-Soleils di Olivier Delahaye, Dani Kouyaté. Avventura, (Francia, 2014) durata 96’

Sinossi : Dall'impero mandingo del tredicesimo secolo alla prigionia di Mandela. Per curare una giovane ragazza affetta da una misteriosa amnesia, un vecchio saggio la conduce in un suggestivo viaggio alla ricerca delle proprie radici e nella memoria di un continente, costellato di incontri con grandi personaggi, reali o finzionali - le 'luci' del titolo, da Sundjata Keïta a Leopoldo II, da Voltaire a Tierno Bokar - che ne hanno segnato la storia e la cultura.

 

soleils

4-Une saison en France di Mahamat Saleh Haroun ( Francia 2017) durata 100’

Sinossi : Abbas è riuscito a fuggire dal Chad con i suoi due figli e a trovare temporaneo rifugio a Parigi. In attesa di ottenere asilo politico Abbas, che nella precedente vita era un professore di Francese, è riuscito a costruirsi un’esistenza relativamente serena. Lavora al mercato, dove probabilmente ha conosciuto il suo nuovo amore Carole, deve cambiare alloggio di frequente ma riesce a mandare i suoi due bambini a scuola. Sprazzi di serenità rotti dalla preoccupazione per il futuro e dai dolorosi ricordi di un passato che non tornerà più. Abbas infatti ha perso la moglie nella disperata fuga dal paese d’origine.

 

une saison

Sezione Omaggio ai grandi registi

5-Hyenes di Djibril Diop Mambéty (Senegal, 1992 ) durata 108’

Sinossi: A Colobane, piccolo villaggio un tempo ricco di fascino ma ora sprofondato nella povertà del Sahel, i “griot” annunciano agli abitanti una notizia incredibile: Linguère Ramatou, una donna che aveva lasciato il villaggio trent’ anni prima e che all’estero è divenuta proprietaria di una colossale fortuna, torna in visita al paese natio. In occasione di un grande banchetto la donna annuncia di  voler donare al villaggio una grande somma di denaro, ma ad una condizione: la morte di un paesano che l’aveva abbandonata in gioventù.

La più nota opera teatrale del grande drammaturgo svizzero Friedrich Dürrenmatt, qui rivisitata in chiave africana.

 

Hyenes di Djibril Diop Mambéty

6- Touki Bouki di Djibril Diop Mambéty (Senegal, 1973, restaurata nel 2018). Durata 88’

Sinossi: Mory e Anta sono una coppia di adolescenti irrequieti che sognano di partire per Parigi, la loro "terra promessa". Mory è stato pastore, ma da quando le sue mandrie sono state mandate al mattatoio erra solitario per la città con la sua moto. Anta ha fatto suoi gli atteggiamenti provocatori della classe studentesca dell'epoca. I due vagano per la città alla ricerca di denaro e si trovano coinvolti in strane situazioni. Il film, spregiudicato nel linguaggio e audace nelle immagini, coglie senza moralismi lo smarrimento fisico e intellettuale degli africani ammaliati dal miraggio europeo.

 

Touki Bouki di Djibril Diop Mambéty

7-La  colère des dieux  di Idrissa Ouédraogo (Burkina Faso, 2003) durata 95’

Sinossi: Nel XIX secolo, in un regno dell’Africa nera, prima dell’arrivo dei colonizzatori europei, Tanga, il figlio di un sovrano in punto di morte, prende il potere con la forza. Scorre molto sangue durante la sua reggenza e nemmeno la famiglia della regina viene risparmiata. Salam, figlio di quest’ultima, rimasto orfano di entrambi i genitori combatte con Tanga un duello all’ultimo sangue. È allora che si scatena l’ira degli dei. Straordinaria intensità visiva e narrativa per un appassionato ritratto politico, storico e intimista.

La colère des dieux di Idrissa Ouédraogo

Sezione “Terre violate”

8-Land rush  di Osvalde Lewat, Hugo Berkeley (Camerun, Mali, UK, USA 2012) durata 58’

L’investitore americano della Sosumar, Mima, arriva in Mali per convincere i ministri a vendere la  terra e i contadini ad affidarsi alla sua expertise agricola. Vuole creare grandi piantagioni di zucchero e dare lavoro e benessere a tutti. Il suo antagonista è un attivista maliano che si batte per la sovranità alimentare contro il governo del suo paese che sta svendendo la terra illegalmente alla Sosumar. Nel mezzo: i contadini della fertile piana del Niger, divisi, di fronte ad una decisione che cambierà radicalmente la loro vite.

 

Land rush di Osvalde Lewat, Hugo Berkeley

9-Devil comes to Koko di Alfie Nze (Italia/Nigeria, 2015) durata 48’

Sinossi: Il giovane regista nigeriano autore del film, è ossessionato dall’idea di scoprire il legame esistente tra due episodi di brutalità perpetrata dagli europei ai danni del suo paese: la sanguinosa invasione inglese di Benin City del 1897 e lo scandalo dei rifiuti tossici scaricati nel 1987 a Koko, un villaggio nel delta del Niger. Un viaggio difficile alla ricerca di informazioni, tra verità nascoste e misteriose visioni, separate tra loro da quasi cento anni di storia.

 

Devil comes to Koko di Alfie Nze

Formazione del pubblico

10-Immaginari in esilio. Cinque registi d'Africa si raccontano di Daniela Ricci (Italia, 2013) durata 52’

Newton Aduaka, John Akomfrah, Haile Gerima, Dani Kouyaté e Jean Odoutan : i loro percorsi  artistici e personali da Parigi a Washington, da Ouagadougou a Londra, passando per Uppsala e Ouidah. Le loro lotte e il loro quotidiano risuonano con le sequenze dei loro film, i cui personaggi e situazioni sono l'espressione delle loro identità complesse. Attraverso lo sguardo di questi cinque cineasti, costantemente alla ricerca di un equilibrio tra le diverse culture, le maschere cadono e i miti si fracassano!

Immaginari in esilio. Cinque registi d'Africa si raccontano di Daniela Ricci