WALYAAN I

WALYAAN-CINEMA MIGRANTE I EDIZIONE

 

 

PROGRAMMA

La rassegna di film proposti in circuito si è svolta in tre sessioni:

“Omaggio ai grandi autori del cinema dell’Africa sub sahariana”

“Lo sguardo delle donne dell’Africa”

“Cinema Emergente, il nuovo linguaggio del cinema africano”

A queste tre sessioni si aggiunge il programma di proiezioni nelle scuole con attività di mediazione culturale attraverso il cinema.




I FILM

SESSIONE DONNE

Faat Kinè  di Ousmane Sembene); Karmen Gei  di Joseph Gei Ramakà; Madame Brouette di Moussa Sene Absa.

SESSIONE GRANDI AUTORI

due film storici: Ceddo e Camp Thiaroye di Ousmane Sembene.

CINEMA EMERGENTE

Il nuovo linguaggio del cinema africano: L’Appel des Arenes di Cheick Ndiaye, Teuss teuss di Hubert-Laba Ndaw, La Pirogue di Moussa Tourè.

FILM PER LE SCUOLE

La Pirogue

L’Appel des Arenes


SCHEDE DEI FILM

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MADAME BROUETTE di Moussa Sene Absa.Senegal/Francia 2003, 104′

Mati, detta Madame Brouette, vive poveramente trasportando per le vie di Dakar il suo carretto di verdura da vendere. Affiancata dall’amica Ndèye, anche lei divorziata, insegue il suo sogno di avere una bettola per farci un ristorante. Nel momento in cui si innamora nuovamente, però, di Naago, un poliziotto che si rivela essere un uomo senza scrupoli, va incontro a tanti problemi ed infelicità. Un capolavoro che insegna, attraverso un linguaggio cinematografico sofisticato, grazie anche all’aiuto di un coro onnipresente che con canti ci ricorda il tema fondamentale, ad amare la libertà e a lottare per essa.

 

FAAT-KINE’ di Sembène Ousmane Senegal, 2000 col. – 120’ – 35 mm – DVD Versione

originale (francese e wolof) con sottotitoli in italiano. Donne in carriera a Dakar. Faat-Kine ha subìto, prima come figlia, poi come moglie tutte le umiliazioni e le sofferenze possibili. Sua madre porta sul corpo un’orribile bruciatura, segno della collera del marito. Da sola, con la madre e due figli sulle spalle, Faat-Kiné si batte fino a raggiungere una posizione sociale invidiabile: una villa nei quartieri alti, un distributore di benzina da gestire. Ha imparato a conoscere il potere del denaro e l’autonomia che ne consegue. Alla festa dilaurea del suo primogenito si affacciano, come clandestini, i suoi due ex-mariti.

 

KARMEN GEI di Joseph Gaï Ramaka; francese e wolof.Girato a Dakar, Senegal e cantato in francese e wolof.

Trasposizione cinematografica della Carmen in chiave africana, Karmen Geï è il prodotto di un’idea di cinema indipendente e libero dai cliché, dove confluiscono tradizioni spettacolari apparentemente distanti – il mito di Carmen, l’opera, la danza e la musica africana. Per riuscire nell’impresa, Gaï Ramaka si è circondato di artisti d’eccezione, in particolare David Murray, al quale si deve la travolgente fusione tra jazz e musica africana, Doudou N’Diaye Rose e Julien Jougat, interpreti straordinari delle musiche e dei canti. Eccezionale anche l’interpretazione di Djeïnaba Diop Gaï (compagna del regista), al suo debutto come attrice e ballerina, che pur avendo avuto un solo mese di tempo per imparare a recitare, ballare e cantare, ha saputo imprimere al personaggio di Karmen la forza vitale e la tragicità di un’eroina intrappolata nella solitudine del desiderio

 

CEDDO Ousmane Sembene; 1977 Senegal / Francia. Musica di Manu Dibango

Lingua: francese e wolof .Durata: 120 minuti

Ceddo è un film fondamentale nel lavoro di regista Ousmane Sembene, questo è un film che racconta un episodio importante nella storia dell’Africa. Nel XVII secolo, l’Islam e il Cristianesimo penetrano in Africa, la tratta degli schiavi è devastante. Tutti i mezzi sono buoni per il riempimento in chiese e moschee. Il Ceddo cerca di preservare la cultura tradizionale africana contro l’assalto dell’Islam. Quando il re Demba fa la guerra con i musulmani, un Ceddo rapisce sua figlia, la principessa Dior Yacine, per protestare contro la conversione forzata all’Islam. Il re e suoi eredi vengono assassinati, ma alla fine i rapitori sono sconfitti e tutti gli abitanti del villaggio vengono forzatamente convertiti.

 

CAMP DE THIAROYE. di Sembène Ousmane(Campo di Thiaroye) Senegal,1988 col. – 148’

Versione originale(francese).Versione doppiata in italiano

Il film racconta un sanguinoso e poco edificante episodio della storia coloniale del Senegal. È il novembre del 1944. A pochi mesi dalla fine della Seconda Guerra Mondiale centinaia di “tirailleurs sénégalais”, tiratori scelti (così erano chiamati i soldati di fanteria africani) stanno per essere rimpatriati presso la base di Dakar, da cui erano partiti per l’Europa cinque anni prima, nel 1939. Ritornati sul suolo africano, nel campo di transito di Thiaroye, i tirailleurs attendono per giorni di riscuotere il compenso e i premi dovuti, impegnati in estenuanti negoziati con le autorità militari coloniali. I vecchi combattenti rivendicano il diritto di essere pagati correttamente peri servizi resi in guerra al fianco della Francia e decidono così di ammutinarsi prendendo in ostaggio il generale. I francesi rispondono con il fuoco. Le cronache alla fine contano 25 morti e numerosi feriti. Premio Speciale della Giuria alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

 

L’APPEL DES ARENES Cheikh Ndiaye Senegal 2005, durata 105’.

Sory e Nalla, due ragazzi di differente estrazione sociale, scoprono, ciascuno a modo suo, il lato mistico e oscuro della lotta. Tra le polverose strade di Dakar, veniamo a contatto con uno sconfinato universo fatto di piccole bande che organizzano borseggi e si contendono violentemente proficue attività di lucro. Giovani meccanici lavorano duramente nelle officine e dedicano anima e corpo alla lotta, mentre ragazzi benestanti non riescono a vedere con chiarezza nel proprio futuro. L’Appel des arènes tratto dal libro di Aminata Fall è il resoconto di un’iniziazione, il viaggio del giovane Nalla attraverso la “prassi”; lentamente, il mondo della lotta scardinerà l’organizzazione della sua vita. Il mondo ordinario di Nalla sta per dissolversi, quando incontra Andrè, maestro di lotta. L’incontro tra allievo e maestro cambierà la vita di Nalla, il progressivo avvicinamento al mondo della lotta sarà contemporaneamente crescita, allontanamento dalla figura materna e maturazione sessuale. L’Appel des arènes è un “romanzo” di formazione. Quello di Nalla sarà un percorso fatto di rigorosità e disciplina; la lotta è prima di tutto “mito”, e a spiegarcelo è André, quando mostra al suo giovane allievo l’importanza di avere accanto a sé un bardo che canti le proprie gesta e le scolpisca per sempre nella memoria collettiva.

 

TEUSS TEUSS di Hubert Laba Ndao 2007, in lingua francese.

Dello stesso autore di Dakar Trottoir, il film Teuss Teuss, racconta di Pape, giovane intraprendente responsabile di un’agenzia pubblicitaria nella Dakar moderna che cerca una giovane bella ragazza per una campagna pubblicitaria. Il destino gli fa incontrare Absa , giovane forte e volitiva, libera e indipendente, che diverrà in seguito la donna della sua vita. Il contesto descritto nel film è un contesto urbano, in una città come Dakar dove la vita si svolge in modo dinamico e moderno. Ha partecipato al festival internazione FESPACO nel 2007 e ha vinto diversi premi.

 

LA PIROGUE di Moussa Toure Francia 2012; durata 87 minuti. Sottotitolato italiano.

In un villaggio di pescatori alla periferia di Dakar, sono in molti a provare a raggiungere, con la piroga, le Isole Canarie, in Spagna. Spesso, quei viaggi si rivelano però mortali. Baye Laye è il capitano di un peschereccio. Non vuole partire, ma deve portare 30 uomini in Spagna. Nessuno di loro comprende la situazione, alcuni non hanno mai visto il mare e nessuno sa cosa li attende. Il film è premiato al festival del Cinema Africano di Milano.

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GLI AUTORI

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Ousmane Sembene, scrittore e regista senegalese, è considerato tra i più grandi autori e cineasti della cultura africana, che nelle sue opere offre un’immagine dell’Africa profondamente diversa da quella stereotipata del cinema occidentale. Si proporranno alla visione pubblica tre opere che attraversano l’intero corso della sua produzione. Moussa Sene Absa prima attore teatrale e cinematografico, poi sceneggiatore e regista di fama internazionale, con Madame Brouette (1994), di cui si proporrà la visione, ha vinto numerosi premi tra cui il premio Mae (Ministero Affari Esteri) al Festival del Cinema Africano di Milano 2003,e il premio per migliore colonna sonora al festival di Berlino 2003.

Cheick Ndiaye, Nasce a Dakar, Senegal, nel 1962. Studia montaggio e regia al Conservatoire libre du cinéma français (CLCF) di Parigi. Nel 1999 crea Sira Badral, la propria casa di produzione. L’Appel des arènes è il suo primo lungometraggio di finzione.

Joseph Gey Ramaka, regista e antropologo visuale,ha vinto numerosi premi in Europa e Stati Uniti, poche opere, ma di qualità, lavora come produttore e distributore di film coraggiosi e innovativi (è co-produttore della serie Africa dreaming e di Demain je brûle di Mohamed Ben Smaïl, e distributore di Jom di Ababacar Samb Makharam e di Mossane di Safi Faye).

Hubert-Laba Ndaw. Dopo gli studi di Diritto a Dakar all’Università di Dakar, studia per due anni all’Istituto PBS audio visuale e cinema. Debutta come regista nel 2000 con due film cortometraggio e fiction: LES INFORTUNES” et “LE CHEMIN DES OMBRES. Nel 2004 realizza un documentario BLANC DE MEMOIRE. Nel 2008 viene premiato al festival di Montreal nel.2009 premiato al festival internazionale del Benin.Nel 2013 realizza il lungometraggio “Dakar Trottoir” selezionato a La fabbrica del Cinema di Cannes.

Moussa Tourè vincitore del IX festival del cinema africano di Milano, nato a Dakar nel 1958. Comincia giovanissimo la sua carriera dapprima come elettricista, assistente di regia e poi realizza il suo primo film nel 1987, in seguito il lungometraggio Toubab bi nel 1991.In seguito crea una società di produzione con il quale finanzia oltre ai suoi documentari, riconosciuti e premiati, le opere di giovani cineasti africani. Partecipa a numerosi festival internazionali, e al FESPACO in Burkina Faso.

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OSPITE INTERNAZIONALE

EL–HADJI NDIAYE. Uno straordinario musicista, compositore, cantante e chitarrista sengalese La madre di origine del nord del Paese ai confine con la Mauritania,il padre originario della Casamance. I genitori trasmettono a El_Hadji la differenza fra la cultura delle loro origini, fra loro distanti. Inizia gli studi di Economia all’Università di Dakar, ma ben presto egli segue la sua vera vocazione per la musica. Partecipa alla realizzazione della colonna sonora di diversi film del regista Ousmane Sembene tra cui “Camp de Thiaroye” in programma nel circuito che si propone,e Guelwar.Più tardi scrive le musiche per il fim “Karmen Gey” in programma, una trasposizione della celebre Carmen di Bizet.

 


 

PROGETTO DI FORMAZIONE DEL PUBBLICO

La formazione del pubblico è prevista per tutti gli incontri con le proiezioni nei vari circoli del cinema e associazioni culturali,indirizzata ad un pubblico vario, con un progetto generale, in cui il tema centrale della formazione riguarda la rappresentazione dell’Africa nell’immagine del cinema africano autoctono, basandosi sull’uso del cinema per decostruire stereotipi e pregiudizi e proporre l’analisi del testo audiovisivo come esperienza interculturale. Durante il percorso di formazione si pone l’analisi dei contenuti musicali e i canti che compenetrano e commentano le scene dei film, condotta dal musicologo e operatore culturale senegalese El_Hadji Ndiaye, ospite della rassegna. Infine il programma di formazione è indirizzato agli alunni e studenti delle scuole medie e superiori in un laboratorio scolastico che propone la proiezione di due film e la discussione delle tematiche riguardanti la migrazione africana in Europa.